Toyota Technical Program

Il Toyota Technical Program ( T-Tep ) nasce nel 1990 come progetto di collaborazione tra la Toyota ed i sistemi educativi nazionali di tutto il mondo, con l’obiettivo di contribuire alla formazione tecnica degli studenti nel settore automobilistico.

Per la prima volta una casa automobilistica stipula un’intesa  su scala globale con istituti tecnici e professionali selezionati impegnandosi a :

  • fornire attrezzature didattiche sulle più moderne tecnologie applicate all’automobile;
  • aggiornare i docenti con corsi hi-tech;
  • favorire l’inserimento dei diplomati T-tep nel mondo del lavoro, anche attraverso lo svolgimento di stage presso la sua rete di assistenza;

In questo modo Toyota supportando il sistema scolastico con strumenti didattici sempre aggiornati, permette alla sua rete di assistenza di attingere a professionalità di alto livello, in un periodo storico in cui l’automobile sta raggiungendo un sempre maggiore livello di complessità mentre, soprattutto nei paesi industrializzati, diventa sempre più difficile reclutare dal mercato tecnici autoriparatori adeguatamente aggiornati.

Come opera l’IPIA “E. Majorana?

I contenuti del programma T-tep sono stati attivati nell’ambito dei programmi scolastici, attraverso l’utilizzo dell’aula denominata “Officina Toyota”, inaugurata il 15 dicembre 1999, totalmente attrezzata dalla Toyota Motor Italia, sin dal primo anno,  nel  corso di Manutenzione e Assistenza Tecnica , opzione Meccanico –Termico, osservando le linee guida dettate dalla stessa Toyota.

 

  

 Le competenze acquisite dall’allievo al fine del percorso quinquennale permetteranno di:

  • Effettuare l’assistenza post-vendita dei veicoli a motore;
  • Certificare le revisioni dei veicoli a motore di peso complessivo non superiore a  35 q;
  • Diagnosticare la anomalie dei veicoli a motore ;
  • Gestire le scorte del magazzino;
  • Effettuare interventi di manutenzione reperendo ed interpretando la documentazione tecnica anche in lingua inglese;
  • Agire nel suo campo d’intervento nel rispetto delle specifiche normative in special modo della sicurezza e dell’inquinamento ambientale ;
  • Operare nella gestione dei servizi valutando i costi, l’economia degli interventi, documentando il proprio lavoro con relazioni tecniche;
  • Effettuare la manutenzione degli impianti HVAC & R (termici di ventilazione, di climatizzazione e refrigerazione, ….);
  • Certificare la manutenzione periodica obbligatoria delle caldaie e degli impianti;
  • Diagnosticare le anomalie degli impianti.

 

Sbocchi professionali:

  • Tecnico nelle concessionarie e nelle autofficine indipendenti;
  • Tecnico nelle società di gestione dei Servizi e nelle imprese HVAC & R (impianti Termo-Idraulici).

 

Storia dell’Istituto "MAJORANA - MARCONI"

La sede staccata dell’Istituto si trova a Messina, nella parte alta del viale Giostra, in territorio pianeggiante precollinare, sito alla periferia Nord della città, poco prima dell'abitato di S. Michele.

 L'Istituto nasce nel 2009 dalla fusione dell'IPIA "E. Majorana" con l'ITIS "G. Marconi" ed è localizzato in un'unica sede moderna e spaziosa, , vari locali di servizio di supporto, aule e laboratori, materiali ed attrezzature idonee a soddisfare sia la necessità del curricolo sia le esigenze del territorio.

La sede è priva di barriere architettoniche, in regola con le normative antincendio ed è conforme, per quanto riguarda gli impianti tecnologici, ai requisiti di legge.

Lo scopo fondamentale della Scuola è la formazione umana e professionale degli allievi, che debbono acquisire conoscenze e competenze per una solida e convinta cultura tecnologica, scientifica ed organizzativa, flessibile ed aperta ai mutamenti del mondo del lavoro, in grado di operare adattamenti e proposte innovative. Essa realizza adeguatamente il diritto di uguaglianza previsto dall’art.34 della Costituzione, perseguendo le finalità istituzionali di istruzione, formazione ed orientamento.

Gli allievi provengono da tutti i quartieri della città ed anche dalla provincia , consapevoli della specificità del corso di studi e dell’unicità delle sue specializzazioni spendibili nel campo delle telecomunicazioni e dell’elettronica, della meccanica ,dell’informatica, della tecnica.

L’Istituto possiede ampi laboratori attrezzati e funzionanti di Fisica, Chimica,

Matematica, Tecnologia e Disegno, Informatica, Elettrotecnica, Elettronica, Laboratorio per l’analisi dello smog elettromagnetico, Sistemi, Telecomunicazioni, Tecnologia disegno e progettazione (T.D.P.), Fotoincisione, Aula multimediale e di Simulazione, Laboratorio di Lingua, Laboratorio Musicale, Stazione radio ricetrasmittente, Stazione satellitare ricevente, Laboratorio di Fisica nucleare, Laboratorio Cisco Academy, Laboratorio-officina Toyota, Laboratorio di Scienze, laboratorio meccanico polivalente con banchi di lavoro specifici, laboratorio di Pneumatica, laboratorio Macchine Utensili con torni e fresatrice, laboratorio elettrotecnica con banchi di lavoro specifici laboratorio di impianti termici, idraulici e officina saldatura con banchi di lavoro specifici, laboratorio CAD/CAM. laboratorio di lavorazione al banco con banchi di lavoro specifici, magazzino generale.

Le palestre consentono di offrire alla propria utenza un servizio didattico altamente qualificato.

Una biblioteca è inoltre aperta al territorio.

Storia dell’Istituto "VERONA TRENTO"

 
L'IIS "VERONA TRENTO" DI Messina, che dal 1877, anno della sua nascita, è stato sempre un punto di riferimento professionale, culturale ed umano per la città, fin dagli anni 80 ha perseguito come obiettivo precipuo l'attuazione di un organico processo innovativo mirato sia al rinnovamento dei programmi vetusti (tramite la sperimentazione), sia al miglioramento della qualità della formazione e della vita per studenti, genitori, docenti e non docenti. L'IIS "VERONA TRENTO" è ubicato al centro della città di Messina in un'ampia area compresa tra le vie U.Bassi, N. Bixio, G.Natoli e Maddalena.

Rappresenta una delle strutture scolastiche più all'avanguardia nell'intero territorio siciliano e copre una superficie di circa 11600 mq.

L'ingresso principale e il prospetto dell'edificio si trova sulla via Ugo Bassi , ma la scuola ha anche un ingresso in via Maddalena  uno in via Natoli e un altro in via Nino Bixio. L'Istituto è composto da due grandi corpi di fabbrica , da laboratori e palestre. L'IIS"VERONA TRENTO" è polo di riferimento del territorio per le attività culturali e professionali che vi si esplicano.

Esso con le sue specializzazioni (Chimica, Materiali Biotecnologie,Costruzioni ambiente e territorio, Elettronica, elettrotecnica ed automazione,

Grafica e comunicazione, Informatica e telecomunicazioni, Meccanica meccatronica ed energia, Sistema moda,Operatore meccanico termico,Operatore elettrico / elettronico) cerca di rispondere alla richiesta di qualificate figure professionali e, impegnando al meglio le proprie risorse strutturali e umane, forma giovani sempre più in grado di inserirsi con competenza nello scenario economico e sociale. L'Istituto è frequentato non solo da allievi residenti in città, ma anche da allievi provenienti dai villaggi e dai comuni limitrofi.

La storia dell'Istituto, oggi denominato "Verona-Trento", e' antica e risale al 1877

  

DALLE ORIGINI AL TERREMOTO DEL 1908

Dopo la rivoluzione siciliana del 1848-49, la città di Messina, devastata dalle bombe,
riprese a vivere, in breve tempo, grazie all'aiuto dei vari enti che vennero in suo soccorso.
In tale clima di operositá, il Circolo dei Commercianti, che contava un gran numero di soci, grazie all' iniziativa del Comm. Francesco Rizzoli Lella, si rese promotore, nel 1877, della istituzione di una Scuola che fu denominata di ''Arti ed Industrie'' con deliberazione del 18 febbraio e che il 6 Maggio di quell'anno prese a funzionare in locali provvisori dell' ex Convento S.Andrea Avellino, situato nei pressi dell'attuale Villa Mazzini.

Per le prime necessità di carattere economico, concorsero gli Enti locali ed il Circolo dei Commercianti il quale fece una raccolta di fondi fra i propri Soci.

Nel 1884 la scuola venne riconosciuta dallo Stato, diventando ''Scuola di Arti e Mestieri''.

Era suddivisa in due sezioni: la sezione Arti e Mestieri e la sezione Industriale, allo scopo di aiutare quegli operai che avevano bisogno di un' istruzione per migliorare la loro arte o il loro mestiere e, contemporaneamente, di diffondere, negli operai delle industrie esistenti, le piú importanti nozioni pratiche per il loro miglioramento e per dare possibilità di sviluppo ad altre attività. I corsi erano diurni e serali.

Nel 1889 vennero impiantate: un'officina meccanica, una falegnameria e un laboratorio di elettronica che per quell' epoca costituiva un'assoluta novità.
Il comitato del Circolo dei Commercianti presiedeva all'andamento e all'amministrazione della scuola, sotto il nome di Consiglio di Perfezionamento.
Per accrescere l'importanza dell'Istituzione e per venire incontro ai bisogni della classe
industriale e operaia, il Consiglio chiese una cooperazione al R.Governo, alla
Provincia, al Comune e alla Camera di Commercio ed Arti.

Grazie al buon rendimento che la Scuola aveva dato sin dal primo anno,in poco tempo ebbe l'appoggio dei suddetti enti, i quali sovvenzionarono e aiutarono l' Istituzione e si occuparono del suo mantenimento. Inoltre, il Consiglio di Perfezionamento creò uno schema di Statuto fondamentale, che fu approvato dal Circolo dei Commercianti.

 

Dal terremoto del 1908 al 1943

  

Padiglione principale del plesso scolastico "VERONA TRENTO" - 1922.

 


Alle ore 5,21 del 28 dicembre 1908, Messina fu colpita da una violenta scossa sismica, che durò 44", alla quale seguirono altre 138 scosse più o meno intense, che si verificarono nelle ventiquattr'ore successive.

Il terremoto di Messina, per la vastità delle distruzioni e il numero elevatissimo delle vittime, impressionò il mondo intero e attirò l'attenzione di molte nazioni che si precipitarono per soccorrere e aiutare le popolazioni colpite.

Tra le numerose organizzazioni di soccorso che naquero in quel periodo, c'era il Comitato Veneto-Trentino del quale era Presidente il Conte Filippo Grimani, Sindaco di Venezia, Vice Presidenti il Conte Giuseppe (Josè) Canevaro e l' Ingegnere Beppe Ravà, segretario l' avvocato Mario Maimone. Questo Comitato, dopo aver soccorso le popolazioni danneggiate, pensò bene di realizzare qualche cosa di particolarmente utile alla rinascita della città decidendo, cosi', su idea dell'Ing. Beppe Ravà, di ricostruire l' ormai distrutta "Scuola di Arti e Mestieri".
Fu, invece, il Conte Canevaro che iniziò le pratiche per reperire l' area sulla quale far sorgere la Scuola che, prima del terremoto, sorgeva in Via della Rovere n° 75.
Il 25 Marzo 1909 il Sindaco Antonino Martino concesse al Conte Canevaro un'area, nella Piazza S.Caterina Valverde, per la costruzione della Scuola. Non essendo, però, tale area disponibile, successivamente, il 26 Aprile 1909, fu assegnata l' area di Via G.Natoli, che era stata utilizzata come maneggio del distrutto Collegio militare e che venne consegnata dal Sindaco Martino, il 7 giugno 1909, all' Ing. Domenico Piccoli, per conto del Comitato Veneto-Trentino e del Comitato Vicentino.

Nel luglio del 1909, operai venuti da ogni parte d' Italia, lavorando costantemente, fecero sorgere i padiglioni che ospitarono la Scuola sino alla nuova distruzione del 1943.

Il 1° dicembre 1909 la Scuola fu aperta all' insegnamento.

L' inaugurazione del nuovo Istituto avvenne l' 11 gennaio del 1910, quando giunsero da Venezia il Presidente del Comitato, con molti rappresentanti delle Province Venete e del Trentino.

Quell’inaugurazione alla quale presero parte le autorità locali e molti cittadini messinesi, simboleggiò un patto di eterno affetto tra i cittadini del Nord e quelli del Sud d' Italia.

Nello stesso giorno, il Conte Filippo Grimani firmò un atto notarile con cui donava al Prof. Giuseppe Bosurgi, nella qualità di R. Commissario della Scuola, i sette padiglioni, con annesse officine, che avrebbe dovuto portare il nome di Regia Scuola Industriale ''Verona Trento" come riconoscimento alle due città che più si erano impegnate, all'interno del Comitato per la ricostruzione dell' Istituto: il quale conserva ancora oggi tale denominazione per ricordare lo spirito di collaborazione e di solidarietà da parte di due città e due regioni del Nord nei confronti della "sfortunata" Messina.

Sulla facciata dell'edificio principale fu apposta un'artistica targa in bronzo, con incise le seguenti parole:

 

VENETI E TRENTINI
CHE QUESTA SCUOLA
AUGURIO A MESSINA DI VITA NOVELLA
FRATERNAMENTE FONDARONO
VOGLIONO A PERPETUITA' RICORDATO
VITTORIO ED ELENA DI SAVOJA
PRIMI ACCORSI NELL'ORA DELLA MORTE
A RECARE
LA PROMESSA DELLA RESURREZIONE
1910


La Scuola fu consegnata al Commissario Dr. Giuseppe Bosurgi che ne tenne l'amministrazione ininterrottamente, sino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1936.
All'esterno della Scuola, solida ed elegante costruzione in "eternit" della superficie di 600 mq, sventolavano nel giorno dell'inaugurazione la bandiera d'Italia e quella di Venezia col glorioso Leone di San Marco. Il fabbricato era composto da quattro grandi sale da disegno, da sei aule scolastiche e da quattro stanze per gli uffici. Dietro il fabbricato sorgevano due grandi padiglioni costruiti con ossatura di "pitch-pine", con rivestimento esterno di tavelloni di terracotta. Uno fu denominato "Officine Artistiche Vicenza ", l'altro "Officine   Meccaniche Venezia". Non mancarono i discorsi inaugurali in quel fatidico 11 gennaio 1910 ; tra tutti, meritevole di nota é quello del Commissario della Scuola Dr. Giuseppe Bosurgi. Frattanto la Scuola, grazie all'importanza raggiunta, già nel 1917 veniva elevata ad Istituto Industriale di 2° e 3° grado, con sezioni per Meccanici ed Elettricisti. Nel 1922 vi fu aggiunta la sezione Edili.

Si faceva sentire, però, la necessità di una sede definitiva, per cui si studiarono varie soluzioni: utilizzazione delle stesse aree occupate, trasferimento nell'ex Caserma Basicò, in Piazza Dante, ecc.; nel giugno 1933 si pervenne all'idea di destinare allo scopo l'area dell'ex Stazione tranviaria di Via Ugo Bassi e si deliberò sin da allora la redazione di un primo progetto per il nuovo edificio.

Dal dopoguerra al 1952

 

 

Maggio 1943 - Le rovine dell' Istituto "Verona Trento" dopo le incursioni aeree.

Venne la guerra e l'Istituto, in due consecutive incursioni, fu raso al suolo.

Non restava altro da fare che ricominciare da zero: ancora una volta, dopo il terremoto del 28 dicembre 1908. Grazie all'opera del Preside dell'epoca, l'Ing. Quirino Parolini, e sotto la guida del Commissario nominato dal Governo Alleato dell'Isola, rag. Salvatore Savasta, si recuperò un po' di materiale dalle macerie del distrutto Istituto e si ripresero le lezioni nei locali della Scuola di Avviamento Professionale, annessa all'Istituto stesso, e che aveva sede in locali municipali ubicati in Via XXIV Maggio.

Nel 1945 assunse la Presidenza del ricostituito Consiglio di Amministrazione Francesco Di Paola e cominciò il non ancora esaurito lavoro per la ricostruzione dell'edificio. Si pervenne nel marzo 1949 ad una convenzione con il Comune per il rilascio delle aree di Via Natoli contro consegna all'Istituto delle aree dell'ex Stazione tranviaria di Via Ugo Bassi. Nello stesso 1949 si potè ottenere un primo finanziamento di £ 50.000.000 in conto danni bellici e si riuscì finalmente a por mano alla sospirata costruzione.

Il conto totale dell'opera era calcolato a quell'epoca sui 500 milioni per cui bisognava reperire altri fondi e nel 1952, grazie all'interessamento dell'On.le Salvatore Aloisio, si ottennero due finanziamenti di £ 97.100.000 complessive, potendosi cosí realizzare la costruzione delle officine.

Nell'attesa della realizzazione del completamento dell'edificio di Via Ugo Bassi, l'Amministrazione Provinciale forniva dei locali, presi in fitto, nel rione Giostra.

REAL CITTADELLA

La Real Cittadella di Messina pesa 450 chili,  è rivestita in lamine d'oro a 24 carati ed è contenuta dentro una teca di vetro.

L'antica fortezza spagnola di fine seicento rivive in tutta la sua grandezza in un modellino in scala realizzato dagli studenti dell'Istituto Tecnico Industriale “Verona Trento”. Un progetto nato nel 1996 e durato due anni, eseguito dagli allievi delle classi quinte della sezione edile della scuola messinese ed esposto al pubblico in occasione della Settimana della Cultura 2009.

La mostra, visitabile tutto l'anno nei locali del Verona Trento, raccoglie anche parecchie fonti documentali riguardanti gli schizzi progettuali della fortezza e altri documenti reperiti dalla scuola presso l'Archivio Generale di Simancas, in Spagna,  uno dei più antichi al mondo, istituito da Carlo V nel 1540.

L'incarico di costruire la Cittadella venne affidato dal Vicerè fiammingo Principe di Ligne a Carlo de Grunembergh nel 1679, appena dopo il ritorno degli spagnoli a Messina; i lavori procedettero speditamente e già nel 1682 erano praticamente terminati. Riconosciuta come simbolo della dinastia borbonica, riuscì a sopravvivere oltre l'Unità d'Italia fra continue richieste di demolizione. Solo dopo il terremoto del 1908 venne in parte rasa al suolo.
Edificata tra il 1679 ed il 1682 per meglio difendere il braccio sabbioso di S.Raineri, la Real Cittadella comprendeva un grandioso impianto stellare, di oltre tre chilometri di perimetro, circondato da canali che ne interrompevano la continuità con la terra ferma.  I bastioni occidentali vennero abbattuti negli anni ’30 per dar luogo alla stazione marittima e alla strada che percorre longitudinalmente la falce. L'indicibile declino inizia però nel secondo dopoguerra con l'abbandono della struttura da parte dei militari e la conseguente occupazione dell’area con attività abusive e precari insediamenti abitativi.
Il modellino è stato realizzato con particolari tecniche in uso nel 700 e una nota gioielleria romana ne ha preso spunto per realizzare un anello, chiamato Penta, che nelle sue forme richiama la pianta pentagonale della Real Cittadella. 

BIBLIOTECA

 

La Biblioteca di questo Istituto rende disponibili libri, riviste e materiale audiovisivo, con lo scopo diffondere l'amore per la buona lettura e l'interesse per il mondo della tecnica. Il suo patrimonio, sempre in continuo aumento, consta attualmente di circa 9000 libri.

 Il funzionamento della Biblioteca viene coordinato da una commissione di docenti, designati annualmente dal Collegio dei Docenti, e affidato operativamente ad un certo numero di collaboratori scelti tra il personale non docente.

La biblioteca è dotata di un Data Base elettronico accessibile via Internet; è possibile quindi usufruire di un Servizio di interrogazione telematico.

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