Storia dell’Istituto "VERONA TRENTO"

 
L'IIS "VERONA TRENTO" DI Messina, che dal 1877, anno della sua nascita, è stato sempre un punto di riferimento professionale, culturale ed umano per la città, fin dagli anni 80 ha perseguito come obiettivo precipuo l'attuazione di un organico processo innovativo mirato sia al rinnovamento dei programmi vetusti (tramite la sperimentazione), sia al miglioramento della qualità della formazione e della vita per studenti, genitori, docenti e non docenti. L'IIS "VERONA TRENTO" è ubicato al centro della città di Messina in un'ampia area compresa tra le vie U.Bassi, N. Bixio, G.Natoli e Maddalena.

Rappresenta una delle strutture scolastiche più all'avanguardia nell'intero territorio siciliano e copre una superficie di circa 11600 mq.

L'ingresso principale e il prospetto dell'edificio si trova sulla via Ugo Bassi , ma la scuola ha anche un ingresso in via Maddalena  uno in via Natoli e un altro in via Nino Bixio. L'Istituto è composto da due grandi corpi di fabbrica , da laboratori e palestre. L'IIS"VERONA TRENTO" è polo di riferimento del territorio per le attività culturali e professionali che vi si esplicano.

Esso con le sue specializzazioni (Chimica, Materiali Biotecnologie,Costruzioni ambiente e territorio, Elettronica, elettrotecnica ed automazione,

Grafica e comunicazione, Informatica e telecomunicazioni, Meccanica meccatronica ed energia, Sistema moda,Operatore meccanico termico,Operatore elettrico / elettronico) cerca di rispondere alla richiesta di qualificate figure professionali e, impegnando al meglio le proprie risorse strutturali e umane, forma giovani sempre più in grado di inserirsi con competenza nello scenario economico e sociale. L'Istituto è frequentato non solo da allievi residenti in città, ma anche da allievi provenienti dai villaggi e dai comuni limitrofi.

La storia dell'Istituto, oggi denominato "Verona-Trento", e' antica e risale al 1877

  

DALLE ORIGINI AL TERREMOTO DEL 1908

Dopo la rivoluzione siciliana del 1848-49, la città di Messina, devastata dalle bombe,
riprese a vivere, in breve tempo, grazie all'aiuto dei vari enti che vennero in suo soccorso.
In tale clima di operositá, il Circolo dei Commercianti, che contava un gran numero di soci, grazie all' iniziativa del Comm. Francesco Rizzoli Lella, si rese promotore, nel 1877, della istituzione di una Scuola che fu denominata di ''Arti ed Industrie'' con deliberazione del 18 febbraio e che il 6 Maggio di quell'anno prese a funzionare in locali provvisori dell' ex Convento S.Andrea Avellino, situato nei pressi dell'attuale Villa Mazzini.

Per le prime necessità di carattere economico, concorsero gli Enti locali ed il Circolo dei Commercianti il quale fece una raccolta di fondi fra i propri Soci.

Nel 1884 la scuola venne riconosciuta dallo Stato, diventando ''Scuola di Arti e Mestieri''.

Era suddivisa in due sezioni: la sezione Arti e Mestieri e la sezione Industriale, allo scopo di aiutare quegli operai che avevano bisogno di un' istruzione per migliorare la loro arte o il loro mestiere e, contemporaneamente, di diffondere, negli operai delle industrie esistenti, le piú importanti nozioni pratiche per il loro miglioramento e per dare possibilità di sviluppo ad altre attività. I corsi erano diurni e serali.

Nel 1889 vennero impiantate: un'officina meccanica, una falegnameria e un laboratorio di elettronica che per quell' epoca costituiva un'assoluta novità.
Il comitato del Circolo dei Commercianti presiedeva all'andamento e all'amministrazione della scuola, sotto il nome di Consiglio di Perfezionamento.
Per accrescere l'importanza dell'Istituzione e per venire incontro ai bisogni della classe
industriale e operaia, il Consiglio chiese una cooperazione al R.Governo, alla
Provincia, al Comune e alla Camera di Commercio ed Arti.

Grazie al buon rendimento che la Scuola aveva dato sin dal primo anno,in poco tempo ebbe l'appoggio dei suddetti enti, i quali sovvenzionarono e aiutarono l' Istituzione e si occuparono del suo mantenimento. Inoltre, il Consiglio di Perfezionamento creò uno schema di Statuto fondamentale, che fu approvato dal Circolo dei Commercianti.

 

Dal terremoto del 1908 al 1943

  

Padiglione principale del plesso scolastico "VERONA TRENTO" - 1922.

 


Alle ore 5,21 del 28 dicembre 1908, Messina fu colpita da una violenta scossa sismica, che durò 44", alla quale seguirono altre 138 scosse più o meno intense, che si verificarono nelle ventiquattr'ore successive.

Il terremoto di Messina, per la vastità delle distruzioni e il numero elevatissimo delle vittime, impressionò il mondo intero e attirò l'attenzione di molte nazioni che si precipitarono per soccorrere e aiutare le popolazioni colpite.

Tra le numerose organizzazioni di soccorso che naquero in quel periodo, c'era il Comitato Veneto-Trentino del quale era Presidente il Conte Filippo Grimani, Sindaco di Venezia, Vice Presidenti il Conte Giuseppe (Josè) Canevaro e l' Ingegnere Beppe Ravà, segretario l' avvocato Mario Maimone. Questo Comitato, dopo aver soccorso le popolazioni danneggiate, pensò bene di realizzare qualche cosa di particolarmente utile alla rinascita della città decidendo, cosi', su idea dell'Ing. Beppe Ravà, di ricostruire l' ormai distrutta "Scuola di Arti e Mestieri".
Fu, invece, il Conte Canevaro che iniziò le pratiche per reperire l' area sulla quale far sorgere la Scuola che, prima del terremoto, sorgeva in Via della Rovere n° 75.
Il 25 Marzo 1909 il Sindaco Antonino Martino concesse al Conte Canevaro un'area, nella Piazza S.Caterina Valverde, per la costruzione della Scuola. Non essendo, però, tale area disponibile, successivamente, il 26 Aprile 1909, fu assegnata l' area di Via G.Natoli, che era stata utilizzata come maneggio del distrutto Collegio militare e che venne consegnata dal Sindaco Martino, il 7 giugno 1909, all' Ing. Domenico Piccoli, per conto del Comitato Veneto-Trentino e del Comitato Vicentino.

Nel luglio del 1909, operai venuti da ogni parte d' Italia, lavorando costantemente, fecero sorgere i padiglioni che ospitarono la Scuola sino alla nuova distruzione del 1943.

Il 1° dicembre 1909 la Scuola fu aperta all' insegnamento.

L' inaugurazione del nuovo Istituto avvenne l' 11 gennaio del 1910, quando giunsero da Venezia il Presidente del Comitato, con molti rappresentanti delle Province Venete e del Trentino.

Quell’inaugurazione alla quale presero parte le autorità locali e molti cittadini messinesi, simboleggiò un patto di eterno affetto tra i cittadini del Nord e quelli del Sud d' Italia.

Nello stesso giorno, il Conte Filippo Grimani firmò un atto notarile con cui donava al Prof. Giuseppe Bosurgi, nella qualità di R. Commissario della Scuola, i sette padiglioni, con annesse officine, che avrebbe dovuto portare il nome di Regia Scuola Industriale ''Verona Trento" come riconoscimento alle due città che più si erano impegnate, all'interno del Comitato per la ricostruzione dell' Istituto: il quale conserva ancora oggi tale denominazione per ricordare lo spirito di collaborazione e di solidarietà da parte di due città e due regioni del Nord nei confronti della "sfortunata" Messina.

Sulla facciata dell'edificio principale fu apposta un'artistica targa in bronzo, con incise le seguenti parole:

 

VENETI E TRENTINI
CHE QUESTA SCUOLA
AUGURIO A MESSINA DI VITA NOVELLA
FRATERNAMENTE FONDARONO
VOGLIONO A PERPETUITA' RICORDATO
VITTORIO ED ELENA DI SAVOJA
PRIMI ACCORSI NELL'ORA DELLA MORTE
A RECARE
LA PROMESSA DELLA RESURREZIONE
1910


La Scuola fu consegnata al Commissario Dr. Giuseppe Bosurgi che ne tenne l'amministrazione ininterrottamente, sino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1936.
All'esterno della Scuola, solida ed elegante costruzione in "eternit" della superficie di 600 mq, sventolavano nel giorno dell'inaugurazione la bandiera d'Italia e quella di Venezia col glorioso Leone di San Marco. Il fabbricato era composto da quattro grandi sale da disegno, da sei aule scolastiche e da quattro stanze per gli uffici. Dietro il fabbricato sorgevano due grandi padiglioni costruiti con ossatura di "pitch-pine", con rivestimento esterno di tavelloni di terracotta. Uno fu denominato "Officine Artistiche Vicenza ", l'altro "Officine   Meccaniche Venezia". Non mancarono i discorsi inaugurali in quel fatidico 11 gennaio 1910 ; tra tutti, meritevole di nota é quello del Commissario della Scuola Dr. Giuseppe Bosurgi. Frattanto la Scuola, grazie all'importanza raggiunta, già nel 1917 veniva elevata ad Istituto Industriale di 2° e 3° grado, con sezioni per Meccanici ed Elettricisti. Nel 1922 vi fu aggiunta la sezione Edili.

Si faceva sentire, però, la necessità di una sede definitiva, per cui si studiarono varie soluzioni: utilizzazione delle stesse aree occupate, trasferimento nell'ex Caserma Basicò, in Piazza Dante, ecc.; nel giugno 1933 si pervenne all'idea di destinare allo scopo l'area dell'ex Stazione tranviaria di Via Ugo Bassi e si deliberò sin da allora la redazione di un primo progetto per il nuovo edificio.

Dal dopoguerra al 1952

 

 

Maggio 1943 - Le rovine dell' Istituto "Verona Trento" dopo le incursioni aeree.

Venne la guerra e l'Istituto, in due consecutive incursioni, fu raso al suolo.

Non restava altro da fare che ricominciare da zero: ancora una volta, dopo il terremoto del 28 dicembre 1908. Grazie all'opera del Preside dell'epoca, l'Ing. Quirino Parolini, e sotto la guida del Commissario nominato dal Governo Alleato dell'Isola, rag. Salvatore Savasta, si recuperò un po' di materiale dalle macerie del distrutto Istituto e si ripresero le lezioni nei locali della Scuola di Avviamento Professionale, annessa all'Istituto stesso, e che aveva sede in locali municipali ubicati in Via XXIV Maggio.

Nel 1945 assunse la Presidenza del ricostituito Consiglio di Amministrazione Francesco Di Paola e cominciò il non ancora esaurito lavoro per la ricostruzione dell'edificio. Si pervenne nel marzo 1949 ad una convenzione con il Comune per il rilascio delle aree di Via Natoli contro consegna all'Istituto delle aree dell'ex Stazione tranviaria di Via Ugo Bassi. Nello stesso 1949 si potè ottenere un primo finanziamento di £ 50.000.000 in conto danni bellici e si riuscì finalmente a por mano alla sospirata costruzione.

Il conto totale dell'opera era calcolato a quell'epoca sui 500 milioni per cui bisognava reperire altri fondi e nel 1952, grazie all'interessamento dell'On.le Salvatore Aloisio, si ottennero due finanziamenti di £ 97.100.000 complessive, potendosi cosí realizzare la costruzione delle officine.

Nell'attesa della realizzazione del completamento dell'edificio di Via Ugo Bassi, l'Amministrazione Provinciale forniva dei locali, presi in fitto, nel rione Giostra.

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